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| Fu un anno particolare per la storia del calcio italiano. Le squadre più ricche, infatti, lasciarono la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), fondarono la Confederazione Calcistica Italiana (CCI) e organizzarono un campionato parallelo, la Prima Divisione. La FIGC, invece, si ritrovò a gestire un torneo di Prima Categoria di valore ridotto con contendenti provinciali non paragonabili alle Confederate.
Per l'Inter, iscritta in Prima Divisione, fu sicuramente il peggiore campionato della storia: la squadra chiuse ultima nel girone B della Lega Nord totalizzando solo 3 vittorie in 22 partite. A quel punto il regolamento del campionato CCI, il quale non prevedeva retrocessioni dirette nei due gironi settentrionali, obbligava i nerazzurri a disputare uno spareggio salvezza con una delle due promuovende della Seconda Divisione per evitare una possibile retrocessione. In estate, però, la riunificazione dei campionati e delle federazioni sancita dal Compromesso Colombo costrinse l'Inter a partecipare non più a uno, ma a due play-out per restare nella massima serie del calcio italiano, stabilendo la disputa di un match in gara doppia contro una compagine FIGC.[2][3][4][5]
La prima sfida, decisa dal suddetto regolamento CCI, fu vinta dai nerazzurri contro lo Sport Club Italia di Milano (per rinuncia dell'avversaria), mentre nel successivo spareggio CCI-FIGC, ratificato dal Compromesso, la squadra superò la Libertas di Firenze, battendola per 3-0 a Milano e pareggiando 1-1 a Firenze. L'Inter rimase, pertanto, nel campionato di Prima Divisione (divenuto FIGC) e non retrocedette nella serie inferiore.
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